La straniera bugiarda (Nora Cooper) by Giulia Beyman

La straniera bugiarda (Nora Cooper) by Giulia Beyman

autore:Giulia Beyman [Beyman, Giulia]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788899622268
editore: iEffe
pubblicato: 2020-01-23T23:00:00+00:00


Capitolo Ventinove

La luce dorata continuava a espandersi intorno a lei, emanando caldi riflessi. Avvolta da quel bagliore, Nora sentiva una profonda quiete nel cuore. Un’emozione così intensa da commuoverla.

Era parte dell’Universo, e in quella pienezza non aveva bisogno di altro.

“Sto sognando” si disse, con un’improvvisa consapevolezza.

Guardandosi intorno, si rese conto di camminare su un’immensa nuvola senza confini. Quando allungò le mani, ne sentì la morbida consistenza, come di zucchero filato.

I suoi passi, non più condizionati dalla forza di gravità, erano leggeri.

Nora si chiese che posto fosse mai quello. Era immersa nella luce, e non si era mai sentita meglio di così. Tutti avrebbero dovuto sperimentare quel silenzio, e l’incredibile pace che inondava cuore. Se esisteva un paradiso, era così che lo immaginava.

La separazione non è che illusione.

Finalmente riuscì a percepire in ogni cellula la verità contenuta in quelle parole.

Non contavano più la ragione o il torto, gli inganni o le offese. Non c’erano buoni o cattivi. Divisioni, rancori o gelosie non avevano motivo di essere.

Sei quello che io sono, e io sono te.

La scoperta che quella luce piena d’amore era tutto ciò che realmente esisteva era una gioia potente e rivoluzionaria.

Se solo tutti avessero potuto sperimentare un momento come quello…

Nora non finì di formulare il pensiero che un vento improvviso turbò quella quiete, spettinandole i capelli e portandosi via il foulard che aveva al collo.

Si guardò intorno, sorpresa.

La luce dorata che l’aveva circondata in un abbraccio fino a un attimo prima non c’era più, e la nuvola che sembrava di zucchero filato ora si era frammentata in cumuli scuri che minacciavano tempesta.

“Devo andare via da qui, e cercare un posto tranquillo in cui ripararmi.”

Ma i suoi passi, prima leggeri, ora affondavano in una palude di fango che rendeva difficile ogni movimento.

Cosa stava succedendo?

Sentì come una carezza sulla guancia e quando allungò la mano per capire vide che si trattava di un fiore. Sembrava una margherita. I petali erano di un giallo intenso, e la parte centrale era molto scura.

Fece appena in tempo a esaminarne i dettagli che un altro fiore, uguale al precedente, le planò sulla spalla. Subito dopo ne arrivò un altro, e poi un altro, e un altro ancora.

Sollevò gli occhi e vide che decine e decine di quelle strane margherite stavano piovendo dal cielo. In un attimo i palmi delle mani, che aveva lasciato aperti, ne erano pieni.

Erano fiori bellissimi, ma non c’era niente di festoso nella misteriosa danza che li faceva planare dall’alto.

Nora era ancora immersa in quello strano spettacolo, quando il suono di una goccia catturò la sua attenzione. Poi ne sentì arrivare un’altra, e un’altra ancora.

Per capire, abbassò lo sguardo sulle margherite e comprese che non si trattava di pioggia. Gocce di sangue erano appena cadute sulle foglie dorate dei fiori.

Inorridita, ritrasse le mani.

Forse urlò, spaventata, ma non fu in grado di dirlo con certezza perché un attimo dopo aprì gli occhi e si rese conto di essere nel suo letto, nella sua stanza.

Era stato solo un sogno. E lo aveva anche pensato mentre si muoveva sulla nuvola che sembrava zucchero filato, avvolta nella meravigliosa luce dorata.



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